La chiesa venne realizzata in tre momenti diversi. La prima fase ebbe inizio verso il 1547 e si concluse nel 1573. In previsione dei successivi ingrandimenti venne creato il primo corpo della chiesa che arrivava fino alla quinta colonna. In tale occasione venne prescelta un punto sopraelevato che permise di realizzare la scalinata ed il cimitero sotterraneo.
La seconda fase ebbe inizio nel 1939 e estese il corpo della chiesa fino all’attuale transetto. L’ultimo intervento si ebbe nel 1783 e determinò la conformazione attuale con la creazione del coro, del cupolone e del campanile.
Il progetto venne redatto dall’ingegnere camerale regio, Nicolò Anito (1715-1809), mentre l’esecuzione dei lavori fu assegnata ad Angelo Patricola, capomastro, coadiuvato dai figli Francesco e Salvatore che, in seguito subentrarono al padre nel completamento dei lavori.
Nel corso dei lavori, protrattisi fino al 1796, a Nicolò Anito subentrarono, prima, il reverendo don Salvatore Attinelli (1736-1802), ingegnere camerale, e, poi, Carlo Chenchi che si sarebbe occupato, qualche anno dopo, della costruzione della Real Cantina Borbonica.
All’interno della Chiesa Madre vi sono diverse pitture del XVI e XVII secolo.
- Tela dell’Annunciazione. Olio su tela dipinto di Luigi Lo Jacono, 1840.
- Sant’Agata. Dipinto olio su tela di autore ed epoca ignoti proveniente della chiesa di San Francesco.
- Madonna del Lume. Olio su tela di autore ignoto realizzato tra il 1675 ed il 1699.
- Santa Rosalia. Dipinto olio su tela di autore ed epoca ignoti. Ex chiesa di San Francesco.
- La Dormitio Virginis (Assunta). Olio su tela di Antonino Spatafora detto il Panormita, realizzato il 1579.
- Immacolata. Statua lignea di autore ignoto realizzata tra il 1850 ed il 1899. Ex chiesa di San Francesco.
- San Calogero. Olio su tela di autore ed epoca ignoti.
- Madonna del Ponte. Olio su tela dipinto da Vincenzo Manno nel 1819.
- Sant’Agostino. Olio su tela dipinto da Francesco Tresca tra il 1840 ed il 1849.
- Santa Lucia. Statua lignea di autore ignoto realizzata tra il 1800 ed il 1849.
- Madonna Addolorata. Statua impagliata ricoperta con vesti realizzata da ignoto tra il 1900 ed il 1924.
- Cristo Morto. Statua in cartapesta realizzata da Vincenzo Piscitello nel 1905.
- Ecce Homo: dipinto su ardesia con la scritta benefattore A. Mandri 1858.
- Anime Sante del Purgatorio. Olio su tela realizzato da Giovanni Patricolo tra il 1800 ed il 1849. La tela proviene dalla chiesa di San Francesco.
- Fonte battesimale in marmo. Di autore ignoto, l’opera è stata realizzata nel 1666.
- Acquasantiera di marmo a fusto, realizzata da autore ignoto tra il 1750 ed il 1799.
- San Michele Arcangelo: olio su tela dipinto da P. Bonarrigo in epoca ignota.
- Immacolata con San Francesco. Olio su tela dipinto da autore ignoto tra il 1800 ed il 1849. Ex chiesa di San Francesco.
- San Biagio e Sant’Antonio Abate. Dipinto olio su tela da autore ignoto tra il 1600 ed il 1699.
- Madonna del Buon Consiglio. Dipinto su ardesia da autore ignoto tra il 1550 ed il 1599.
- San Vito Martire: realizzato da autore ignoto di scuola siciliana tra il 1850 ed il 1899.
- Santo Stefano: dipinto da autore ignoto tra il 1850 ed il 1799.
- Madonna del Rosario con san Domenico: gruppo scultoreo ligneo realizzato da ignoto tra il 1850 ed il 1899.
- Madonna del Rifugio (Refugium Peccatorum) Dipinto su ardesia da autore ignoto (indicato tra 1500 ed il 1549, ma la sua realizzazione potrebbe essere di epoca successiva).
- Crocifisso in legno con decoro in tartaruga. Il Cristo originario nero coevo del Crocifisso tardo cinquecentesco è stato sostituito da un Cristo realizzato da Ortisei tra il 1950 ed il 1954.
- Primato di San Pietro Apostolo. Olio su tela. Ignoti l’autore e l’epoca di realizzazione.
- Sacro Cuore di Gesù: Statua lignea. Ignoti l’autore e l’epoca di realizzazione.
- San Francesco di Paola. Statua lignea realizzata tra il 1800 e il 1849 da autore ignoto.
- San Pietro. Statua lignea realizzata nel 1897. Ignoto l’autore.
- Santa Maria Maddalena. Dipinto olio su tela di autore ed epoca ignoti. ex chiesa di san Francesco.
- San Cristoforo. Olio su tela dipinto da autore ignoto tra verso la fine del Cinquecento.
- Sant’Apollonia Vergine. Dipinto olio su tela proveniente dalla chiesa di San Francesco. Di autore ed epoca ignoti.
- Santo Martire. Olio su tela dipinto da autore ignoto tra il 1650 ed il 1699.
Degne di nota sono:
1) una grande tela, di mt. 2 x 3, raffigurante “L’Assunta”, collocata nella prima arcata della navata destra; tale opera, eseguita da Antonino Spatafora detto “Il Panormita”, è datata 20 febbraio 1579. Notevoli in questa tela sono la forza espressiva dei personaggi.
La tela raffigura la morte della Vergine, distesa sul letto funebre e circondata dagli apostoli prostrati dal dolore in atteggiamento di preghiera o di sussurrata condivisione della sofferenza. La scena, che su-scita una profonda commozione e sentimenti di umana pietà, ha uno sfondo costituito da una serie di pesanti colonne ed archi in linea con le modalità ed i canoni artistici dell’epoca.
2) quattro tele di autore ed epoca ignota, collocate tutte nel presbiterio: Santa Maddalena in preghiera e Santa Rosalia in estasi, Sant’Agata e Santa Caterina.
3) due formelle in marmo, una con la scena dell’Annunciazione collocata sul paliotto dell’altare Maggiore, l’altra con la Cena in Emmaus posta nel paliotto dell’altare laterale destro. Le due opere si caratterizzano per la perfezione formale e per l’efficacia espressiva tipica dello stile neoclassico.
Esse attestano il consistente rinnovamento avvenuto agli inizi dell’Ottocento quando si volle valorizzare l’aspetto liturgico dell’altare che venne arricchito con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Una citazione particolare merita il Crocifisso che sovrasta l’altare eretto al termine della navata destra di chi entra nella Chiesa Madre. Di esso si hanno interessanti notizie tramandateci da padre Daniele Lo Grasso che così scrisse: “sotto la Arcipretura di Palazzolo, durata 5 anni – 1645 – 1650 – venne probabilmente formata ed esposta al culto l’attuale Sacra Imagine del Crocifisso, proprio in quella Cappella ed in quell’altare già preparati in fondo della navicella a destra di chi entrava nella Madre Chiesa.”
Padre Daniele Lo Grasso ricorda che il Cristo era nero e tenta di spiegare la colorazione con aneddoti che circolavano in altre località. Infine, non convinto dalle varie spiegazioni, ipotizza che il colore del Cristo fosse dovuto alla volontà di renderlo simile all’ebano, “legno prezioso, duro e pesante”.
Purtroppo, oggi, il Cristo nero non esiste più ed è stato sostituito da una più recente scultura che è stata abbinata all’antica preziosa Croce rivestita da gusci di tartaruga.